Capitolo 13 Utilizzo e costruzione di test psicometrici
La maggior parte degli psicologi che utilizzano i test non creano test ad hoc ma piuttosto utilizzano test già validati e interpretano i punteggi sulla base delle norme fornite nel manuale del test. Quando si sceglie il test più appropriato per il problema da affrontare, è necessario considerare diverse domande. Ad esempio, qual è il valore minimo di attendibilità richiesto? In altre parole, a che livello di precisione è necessario essere in grado di differenziare tra i rispondenti? Che tipo di validità è importante? Quali sono le caratteristiche della popolazione che il gruppo normativo deve rappresentare? Qual è il livello di istruzione richiesto per completare il test? Quanto tempo è disponibile per la somministrazione del test e per lo scoring dei risultati? Quali sono i costi necessari per la somministrazione del test e per lo scoring dei risultati?
Dopo aver risposto a queste domande, la selezione del test si riduce solitamente ad una scelta tra poche alternative. Per prendere una decisione tra queste alternative, è importante consultare la letteratura specialistica che discute le proprietà psicometriche dei test e la loro validità. In questo modo, si può effettuare una scelta informata basata sulla conoscenza delle proprietà del test e sulla sua validità, e assicurarsi che sia adatto alla popolazione e alle esigenze specifiche del caso in questione.
Ogni psicologo ha l’obbligo di dimostrare che il test che sceglie per un determinato scopo sia il miglior strumento tra quelli disponibili per giungere ad una decisione razionale e obiettiva relativamente al problema che si trova ad affrontare (come indicato dal Codice Deontologico). Se nessuno dei test disponibili risulta appropriato per misurare un tratto psicologico specifico, si procede alla costruzione di un nuovo reattivo. La costruzione di un test richiede conoscenze specialistiche sia di tipo psicometrico che del fenomeno considerato.
Le fasi di costruzione dei test includono la definizione delle aree di contenuto che il test dovrà misurare; la generazione di un numero di item per ciascuna area circa tre volte superiore rispetto a quelli che si prevede faranno parte della versione finale del test; la somministrazione degli item ad un campione sufficientemente ampio (con centinaia di rispondenti selezionati in modo tale che il campione sia rappresentativo della popolazione di interesse); l’analisi degli item per selezionare quelli migliori; infine, la somministrazione della versione revisionata del test ad un nuovo campione per verificare se la versione finale del test sia soddisfacente dal punto di vista psicometrico. In caso affermativo, il campione esaminato fornisce le norme del test, e questa fase è chiamata “standardizzazione del test”.