15.7 L’errore standard della misurazione e il modello fattoriale

Per concludere, prendiamo nuovamente in esame la nozione dell’errore standard della misurazione, uno dei concetti centrali della CTT, e vediamo come tale concetto possa essere “ripensato” in riferimento al modello statistico dell’analisi fattoriale. Iniziamo con una dimostrazione.

Dimostrazione. Secondo la CTT, il punteggio X ottenuto dalla somministrazione del test è uguale a X=T+E, dove E è una variabile aleatorie indipendente da T. Se consideriamo il rispondente i-esimo, il modello diventa Xi=Ti+Ei, dove Ti è il valore vero ed Ei è una variabile aleatoria con media 0.

Riscriviamo ora questa equazione nei termini di un modello monofattoriale con p variabili manifeste (item). Per ciascun item avremo:

Y1i=λ1ξi+δ1iY2i=λ2ξi+δ2iYpi=λpξi+δpi

Il punteggio totale Xi per il rispondente i-esimo è dato dalla somma dei punteggi osservati in ciascun item, ovvero

Xi=pj=1Yji=pj=1λjξi+pj=1δji=(pj=1λj)ξi+pj=1δji=Ti+Ei

Secondo la CTT, la varianza del punteggio osservato Xi si scompone in due componenti: σ2Xi=σ2Ti+σ2Ei. Nei termini del modello fattoriale, la varianza della componente vera del punteggio totale del test, σ2Ti, è data dal quadrato della somma delle satutazioni fattoriali:

σ2Ti=V[(pj=1λj)ξi]=(pj=1λj)2V(ξi)=(pj=1λj)2

Nei termini del modello fattoriale, se consideriamo il punteggio totale del test, la varianza della componente dell’errore della misurazione, σ2Ei, è data dalla somma delle unicità:

σ2Ei=V(pj=1δji)=pj=1V(δji)=pj=1Ψj

Nei termini del modello fattoriale, dunque, una stima dell’errore standard della misurazione del punteggio totale del test è data dalla radice quadrata della quantità precedente, ovvero:

σE=pj=1Ψj