Capitolo 30 CFA per matrici multi-tratto multi-metodo

La validità rappresenta la capacità di una procedura di misurazione di misurare ciò che si intende misurare. È possibile distinguere diversi tipi di validità cui corrispondono metodi diversi di verifica.

  • validità di facciata: “il grado in con cui gli item di un test appaiono ragionevoli o sensibili, rispetto al costrutto, sia alle persone a cui è diretto il test sia a coloro che lo usano” (Anastasi, 1969); è dunque determinata dalla significatività apparente ed esteriore che una misura presenta; per valutarla si richiedono giudizi di esperti relativamente alla validità che sembrano avere le misure;
  • validità di contenuto: una misura ha validità di contenuto quando i suoi indicatori rappresentano in modo accurato l’universo di contenuto misurato; anche questo tipo di validità richiede il giudizio di esperti;
  • validità di costrutto: richiama la definizione generica di validità: “il grado in cui uno strumento misura il costrutto che intende misurare”; si riferisce all’inferenza della misurazione delle variabili latenti (o costrutti), non direttamente osservabili ma dedotte, attraverso un modello statistico, da variabili osservate; è data dal livello in cui gli indicatori misurano accuratamente i costrutti teorici che interessa misurare; essa è verificata praticamente attraverso la misura dell’associazione tra un costrutto ed altri costrutti secondo particolari modelli teorici (poniamo, per esempio, di voler costruire uno strumento che misuri la depressione di un particolare gruppo di individui; secondo l’ipotesi, lo strumento fornirà una buona misura di depressione, ovvero avrà validità di costrutto, se risulterà essere inversamente correlato con il benessere, ad esempio; per poter procedere in questo modo è necessario assumere che la teoria sia corretta, ovvero che esista la relazione ipotizzata tra depressione e benessere);
  • validità di criterio: rappresenta la capacità di uno strumento di fare previsioni accurate; la verifica di tale validità è fatta a partire dalla sua adeguatezza nel predire un criterio esterno;
  • validità concorrente: è determinata osservando quanto lo strumento correla con altri strumenti che il ricercatore ritiene validi nel misurare la stessa caratteristica; l’osservazione di una forte relazione statisticamente è considerata verifica della validità;
  • validità convergente: è determinata confrontando e correlando i punteggi ottenuti con la misura da validare con quelli ottenuti con la misura di un altro costrutto, teoricamente legato al primo. La possibilità di verificare la validità convergente dipende quindi dall’esistenza di costrutti, e relative misure, legati con quello misurato;
  • validità discriminante: è speculare alla validità convergente; essa è alta quando la misura da validare non correla con le misure di altri costrutti, teoricamente distinti dal primo.