4 La riforma metodologica in psicologia: dalla crisi alla rivoluzione bayesiana
Introduzione
Negli ultimi vent’anni, le scienze sociali e la psicologia hanno vissuto una profonda trasformazione metodologica ed epistemologica. Questo cambiamento, spesso definito come “Credibility Revolution” (Angrist & Pischke, 2010), “Causal Revolution” (Pearl & Mackenzie, 2018) e “Replication Crisis” (Collaboration, 2015; Nosek et al., 2022), ha portato a un ripensamento delle pratiche di ricerca, specialmente in psicologia (Korbmacher et al., 2023). Questa transizione verso quella che Munger (2023) chiama “Science versione 2” è stata motivata dalla consapevolezza di lacune metodologiche passate e ha spinto verso l’adozione di approcci più rigorosi e replicabili.
Le origini di questa riforma risiedono nel riconoscimento di problemi metodologici diffusi, come la proliferazione di falsi positivi (Simmons et al., 2011), l’abuso dei “gradi di libertà dei ricercatori” (Gelman & Loken, 2013), e l’inadeguatezza delle pratiche statistiche tradizionali (Gelman & Loken, 2014). Fenomeni come il p-hacking, l’uso di campioni di piccole dimensioni (Button et al., 2013), e la mancanza di trasparenza nei metodi di ricerca hanno contribuito a minare la credibilità delle scoperte psicologiche (Ioannidis, 2005; Meehl, 1967), portando alla cosiddetta “Replication Crisis” (Baker, 2016; Bishop, 2019) — si veda il Capitolo 79.
4.1 L’Approccio Bayesiano
In risposta a queste sfide, l’approccio bayesiano è emerso come un paradigma statistico chiave nella “Credibility Revolution”. A differenza dell’inferenza frequentista, che si basa sul Test dell’Ipotesi Nulla, la statistica bayesiana offre un framework più flessibile e intuitivo per l’analisi dei dati e l’inferenza causale. Il principio fondamentale dell’approccio bayesiano è l’aggiornamento delle distribuzioni di probabilità a priori (priors) alla luce di nuove evidenze, un processo che si allinea con l’obiettivo di una scienza cumulativa e auto-correttiva.
L’adozione di metodi bayesiani in psicologia presenta numerosi vantaggi:
- Quantificazione dell’incertezza: L’inferenza bayesiana fornisce distribuzioni di probabilità posteriori complete per i parametri di interesse, offrendo una rappresentazione più ricca e sfumata dell’incertezza rispetto agli intervalli di confidenza frequentisti.
- Incorporazione di conoscenze pregresse: Le priors bayesiane permettono di integrare formalmente conoscenze precedenti nel processo inferenziale, promuovendo un approccio cumulativo alla ricerca.
- Robustezza alle pratiche di ricerca discutibili: I metodi bayesiani sono meno suscettibili a pratiche come il p-hacking, poiché l’inferenza si basa sull’intera distribuzione posteriore piuttosto che su soglie arbitrarie di significatività.
4.1.1 Vantaggi e Applicazioni
L’utilizzo delle statistiche bayesiane nella ricerca psicologica presenta notevoli vantaggi rispetto ai metodi statistici tradizionali, come i test di significatività basati sull’ipotesi nulla. Uno dei principali punti di forza risiede nella sua indipendenza dalla teoria dei grandi campioni, rendendolo particolarmente adatto a studi con dimensioni campionarie ridotte, una condizione frequente in psicologia (Larson et al., 2023).
4.1.1.1 Sfide dei Campioni Piccoli in Psicologia
La ricerca psicologica spesso si confronta con campioni limitati a causa di:
- Bassa prevalenza di condizioni specifiche (es. disturbi rari);
- Difficoltà nel reclutamento (es. popolazioni difficili da raggiungere);
- Complessità procedurali (es. valutazioni longitudinali o multimodali).
Questi campioni, oltre a essere numericamente ridotti, sono spesso caratterizzati da elevata eterogeneità, che si manifesta in:
- Variabilità fenotipica: Differenze comportamentali tra individui con la stessa condizione psicologica;
- Discrepanza tra studi: Stime degli effetti divergenti in ricerche simili.
Tali fattori possono generare distorsioni nelle stime e risultati scarsamente riproducibili.
4.1.1.2 Vantaggi dell’Approccio Bayesiano
- Valutazione dell’Adeguatezza del Campione
- Attraverso l’analisi di sensibilità delle distribuzioni a priori, è possibile valutare quanto i risultati dipendano dalle assunzioni iniziali, identificando campioni troppo piccoli o ipotesi troppo influenti.
- Precisione con Dati Limitati
- L’integrazione di conoscenze a priori ben definite (es. dati di studi precedenti) permette di ottenere stime robuste anche con piccoli campioni, compensando la carenza di dati attraverso informazioni esterne.
- Inclusione Equa di Popolazioni Sottorappresentate
- L’approccio bayesiano riduce la necessità di campioni molto numerosi, evitando la pressione sul reclutamento di gruppi minoritari (es. minoranze etniche). Questo favorisce una ricerca più equa e rappresentativa, senza sacrificare la validità statistica.
4.1.1.3 Impatto sulla Riproducibilità e Politiche di Ricerca
In sintesi, la capacità di gestire l’eterogeneità e di ottimizzare l’uso dei dati rende il metodo bayesiano uno strumento chiave per affrontare la crisi di riproducibilità in psicologia. Inoltre, promuove politiche inclusive, riducendo barriere etiche e pratiche legate al sovra-reclutamento di gruppi vulnerabili.
4.2 Modellazione Formale e Data Science
La “Credibility Revolution” ha favorito l’integrazione della Data Science nelle pratiche di ricerca psicologica. L’adozione di pipeline di analisi dei dati riproducibili, l’uso di controllo di versione e la condivisione di dati e codice sono diventati standard de facto nella comunità scientifica. Questi strumenti non solo migliorano la trasparenza e la replicabilità della ricerca, ma facilitano anche la collaborazione e l’accumulo di conoscenze nel campo.
Parallelamente, si è osservato un rinnovato interesse per la modellazione formale in psicologia, che consente non solo la verifica ma anche lo sviluppo di modelli dei meccanismi sottostanti ai fenomeni psicologici (Oberauer & Lewandowsky, 2019; Van Dongen et al., 2024). Questo approccio supera la mera descrizione delle associazioni tra variabili, tipica della pratica dominante dell’ANOVA nel contesto pre-riforma.
La modellazione bayesiana si presta particolarmente bene a questo approccio, offrendo un framework unificato per la specificazione di modelli formali, l’incorporazione di incertezza parametrica e la valutazione dell’evidenza empirica. Attraverso tecniche come il confronto tra modelli bayesiano e l’analisi di sensibilità, i ricercatori possono valutare rigorosamente la plausibilità relativa di diverse teorie psicologiche.
4.3 Riflessioni Epistemologiche
L’adozione di metodi bayesiani e della Data Science in psicologia deve essere accompagnata da una profonda riflessione epistemologica. Come sottolineato da George Box:
Tutti i modelli sono sbagliati, ma alcuni sono utili.
Questa massima risuona particolarmente nel contesto della ricerca psicologica, dove i fenomeni di interesse sono spesso complessi e multifattoriali.
L’approccio bayesiano, con la sua enfasi sull’aggiornamento iterativo delle credenze alla luce di nuove evidenze, si allinea naturalmente con una visione della scienza come processo di apprendimento continuo piuttosto che come ricerca di verità assolute. Questa prospettiva riconosce i limiti intrinseci dei nostri modelli e delle nostre teorie, pur valorizzandone l’utilità euristica e predittiva.
In particolare, McElreath (2020) sottolinea l’importanza di riconoscere la dualità tra il “mondo del modello” e il mondo reale più ampio che cerchiamo di comprendere. Questa consapevolezza è cruciale per evitare la reificazione dei nostri modelli statistici e per mantenere una prospettiva critica sulle nostre inferenze.
4.4 Riflessioni Conclusive
L’integrazione dell’approccio bayesiano e della Data Science nella ricerca psicologica rappresenta una risposta promettente alle sfide poste dalla “Replication Crisis”. Offrendo un framework coerente per la modellazione formale, l’inferenza statistica e l’incorporazione di conoscenze pregresse, questi approcci promettono di elevare il rigore e la credibilità della ricerca psicologica. Tuttavia, è fondamentale che l’adozione di questi metodi sia accompagnata da una adeguata consapevolezza metodologica ed epistemologica.