Prefazione

Come possiamo migliorare l’analisi dei dati psicologici per renderla più affidabile e robusta? È possibile affrontare questa sfida semplicemente applicando una serie di algoritmi o procedure standard? L’analisi dei dati in psicologia può davvero essere ridotta a un insieme di “ricette” preconfezionate (McElreath, 2020)?

Queste domande ci portano a riflettere sulla natura stessa dell’analisi dei dati psicologici. A differenza di ciò che suggerisce l’approccio frequentista del test dell’ipotesi nulla, l’analisi dei dati non è una disciplina che si esaurisce con l’applicazione meccanica di metodi predefiniti. Anzi, considerare l’analisi dei dati come un insieme di procedure automatiche contribuisce a uno dei problemi più gravi della psicologia contemporanea: la crisi della replicabilità dei risultati (Korbmacher et al., 2023).

Ma perché la replicabilità è così cruciale? Se i risultati delle ricerche psicologiche non sono replicabili, significa che la nostra comprensione dei fenomeni psicologici è superficiale e inaffidabile. Questo non è solo un problema teorico o accademico; ha implicazioni dirette sulle applicazioni pratiche della psicologia. Se le basi scientifiche sono incerte, anche le strategie di intervento psicologico rischiano di essere inefficaci o addirittura dannose (Funder et al., 2014; Ioannidis, 2019; Shrout & Rodgers, 2018; Tackett et al., 2019).

Perché le pratiche di analisi dei dati derivanti dal frequentismo potrebbero contribuire a questa crisi? In che modo gli incentivi accademici influenzano la qualità della ricerca psicologica? E, soprattutto, quali alternative abbiamo per migliorare l’affidabilità e la validità delle nostre conclusioni?

L’analisi bayesiana emerge come una delle proposte per superare i limiti dell’approccio frequentista (Gelman et al., 1995). Tuttavia, è sufficiente abbandonare l’inferenza frequentista per risolvere i problemi della psicologia? Come possiamo integrare metodi robusti e flessibili, come quelli bayesiani, con una comprensione più approfondita e trasparente dei fenomeni psicologici?

In questo corso, esploreremo queste domande, cercando di identificare le “buone pratiche” dell’analisi dei dati psicologici. Discuteremo i limiti delle metodologie attuali, esamineremo le cause sottostanti della crisi della replicabilità e valuteremo come l’adozione di metodi avanzati, come l’inferenza bayesiana e la modellazione causale, possa offrire soluzioni efficaci (Oberauer & Lewandowsky, 2019; Wagenmakers et al., 2018; Yarkoni, 2022). Il nostro obiettivo è fornire una visione critica e costruttiva, che non solo identifichi le sfide della ricerca psicologica, ma proponga anche percorsi concreti per migliorare la qualità e l’affidabilità della scienza psicologica.