12  Le tradizioni tibetane

12.1 Evoluzione del Tonglen nelle Pratiche Lojong

Allenamento mentale e tradizioni tibetane

Le tradizioni buddiste tibetane hanno sviluppato pratiche uniche e concrete per l’addestramento mentale, note come Lojong. Queste tecniche mirano alla coltivazione della gentilezza amorevole, della compassione e del bodhicitta, la mente dell’illuminazione. In termini moderni, si potrebbero definire come “tecnologie del sé” (Foucault), poiché si concentrano sulla trasformazione personale attraverso esercizi contemplativi e linee guida pratiche per la vita quotidiana.

Testi come L’allenamento mentale in sette punti o Le trentasette pratiche del bodhisattva sono centrali nella tradizione Lojong e particolarmente accessibili al pubblico occidentale. La loro popolarità è testimoniata dall’uso che ne ha fatto il Dalai Lama nei suoi insegnamenti pubblici, come durante le sue celebri apparizioni a Central Park. L’influenza di Śāntideva, autore del Bodhicaryāvatāra (BCA), è evidente, ma le pratiche tibetane hanno reinterpretato e adattato i suoi insegnamenti, dando origine a sviluppi significativi, tra cui il Tonglen.

Caratteristiche delle pratiche Lojong

Il Lojong combina pratiche formali contemplative con applicazioni pratiche nella vita quotidiana. L’obiettivo è capovolgere gli atteggiamenti egocentrici, trasformandoli in una visione altruistica della vita. Questo include lo sviluppo di qualità come resilienza e coraggio. Tra le pratiche Lojong, il Tonglen occupa una posizione centrale, proponendo un esercizio basato sull’alternanza di “dare” e “ricevere” che incarna la compassione attiva.

Le istruzioni Lojong spesso consistono in brevi versi, come quelli del Seven-Point Mind Training. Questi fungono da promemoria nella vita quotidiana e includono pratiche come:

  • “Considera tutti i dharma come sogni.”
  • “Trasforma tutte le disavventure nel sentiero del risveglio.”
  • “Mantieni sempre solo una mente gioiosa.”

Le pratiche Lojong sono quindi relazionali e trasformano esperienze quotidiane—gioie e dolori, successi e avversità—nel terreno per la crescita spirituale.

12.2 L’evoluzione del Tonglen

Origini e sviluppo testuale

Il Tonglen, parte integrante del Lojong, è il risultato di un’evoluzione progressiva che lo ha trasformato in una pratica sofisticata, integrando elementi emotivi, psicologici e filosofici. Le sue origini risalgono ai testi raccolti in The Mind Training: The Great Collection, una cronologia delle prime elaborazioni del Tonglen.

  1. Radici Mahāyāna:
    Il primo testo introduce la struttura della pratica: “ricevere” la sofferenza e “dare” felicità, combinando la meditazione con tecniche di respirazione.

  2. Espansione pratica:
    Successivi testi ampliano il Tonglen includendo:

    • Il “dare” di elementi concreti come il corpo e le risorse.
    • La compassione per tutti, inclusi nemici personali e criminali.
  3. Formalizzazione nel Seven-Point Mind Training di Chekawa:
    Il Tonglen viene codificato come pratica centrale del Lojong. Qui si introduce la visualizzazione come strumento per intensificare la pratica emotiva, esortando i praticanti a immaginare di raccogliere le sofferenze degli altri e trasformarle in energia purificante.

  4. Integrazione filosofica:
    Testi successivi, come quelli di Sangye Gompa, enfatizzano il ruolo del Tonglen come via completa verso il risveglio, sottolineando il suo potenziale per purificare le afflizioni mentali e generare saggezza.

Adattamenti nella tradizione tibetana

La pratica del Tonglen differisce dall’equalizzazione e dallo scambio di Śāntideva in due aspetti principali:

  1. Riduzione dell’enfasi sulla vacuità:
    Śāntideva basa la sua pratica sulla comprensione della vacuità (śūnyatā) e della non dualità. Il Tonglen, invece, si concentra sul bodhicitta convenzionale, rendendolo accessibile anche ai principianti. Questo adattamento lo rende meno radicale e più pratico.

  2. Stimolazione emotiva:
    Mentre Śāntideva adotta un approccio decostruttivo, che utilizza esperienze dolorose per indebolire l’attaccamento al sé, il Tonglen promuove affetti positivi come amore materno ed empatia. Le emozioni diventano catalizzatori per la crescita spirituale.

12.3 Trasformazione degli insegnamenti di Śāntideva

La letteratura Lojong riflette un’interpretazione tibetana del Bodhicaryāvatāra, ristrutturandone le pratiche in una forma più accessibile:

  • Omissioni:
    L’accento sulla vacuità e sulla non dualità viene attenuato. Il Tonglen si concentra su un cambiamento di atteggiamento piuttosto che sullo scambio radicale dell’identità personale.

  • Aggiunte:
    Le tecniche Lojong introducono stimoli emotivi e visualizzazioni per amplificare la partecipazione affettiva dei praticanti.

Questi adattamenti evidenziano una transizione dal metodo concettuale e filosofico di Śāntideva verso un approccio psicologico e relazionale, più vicino alla sensibilità tibetana.

12.4 Conclusioni

Il Tonglen rappresenta un’evoluzione pragmatica dell’equalizzazione e dello scambio di Śāntideva, adattandone i principi per renderli accessibili a una più ampia gamma di praticanti. Questo sviluppo ha trasformato una pratica contemplativa avanzata in un metodo pedagogico che enfatizza la compassione emotivamente motivata.

La tradizione tibetana, dunque, dimostra un equilibrio tra innovazione e conservazione, offrendo un modello per le moderne pratiche secolari di coltivazione della compassione. Grazie al Tonglen e al Lojong, il buddismo tibetano ha aperto le porte a un percorso spirituale accessibile e profondamente trasformativo.