Appendix C — Insiemi
Un insieme (o collezione, classe, gruppo, …) è un concetto primitivo, ovvero è un concetto che già possediamo. Georg Cantor l’ha definito nel modo seguente: un insieme è una collezione di oggetti, determinati e distinti, della nostra percezione o del nostro pensiero, concepiti come un tutto unico; tali oggetti si dicono elementi dell’insieme.
Mentre non è rilevante la natura degli oggetti che costituiscono l’insieme, ciò che importa è distinguere se un dato oggetto appartenga o meno ad un insieme. Deve essere vera una delle due possibilità: il dato oggetto è un elemento dell’insieme considerato oppure non è elemento dell’insieme considerato. Due insiemi \(A\) e \(B\) si dicono uguali se sono formati dagli stessi elementi, anche se disposti in ordine diverso: \(A=B\). Due insiemi \(A\) e \(B\) si dicono diversi se non contengono gli stessi elementi: \(A \neq B\). Ad esempio, i seguenti insiemi sono uguali:
\[ \{1, 2, 3\} = \{3, 1, 2\} = \{1, 3, 2\}= \{1, 1, 1, 2, 3, 3, 3\}. \]
Gli insiemi sono denotati da una lettera maiuscola, mentre le lettere minuscole, di solito, designano gli elementi di un insieme. Per esempio, un generico insieme \(A\) si indica con
\[ A = \{a_1, a_2, \dots, a_n\}, \quad \text{con~} n > 0. \]
La scrittura \(a \in A\) dice che \(a\) è un elemento di \(A\). Per dire che \(b\) non è un elemento di \(A\) si scrive \(b \notin A.\)
Per quegli insiemi i cui elementi soddisfano una certa proprietà che li caratterizza, tale proprietà può essere usata per descrivere più sinteticamente l’insieme:
\[ A = \{x ~\vert~ \text{proprietà posseduta da~} x\}, \]
che si legge come “\(A\) è l’insieme degli elementi \(x\) per cui è vera la proprietà indicata.” Per esempio, per indicare l’insieme \(A\) delle coppie di numeri reali \((x,y)\) che appartengono alla parabola \(y = x^2 + 1\) si può scrivere:
\[ A = \{(x,y) ~\vert~ y = x^2 + 1\}. \]
Dati due insiemi \(A\) e \(B\), diremo che \(A\) è un sottoinsieme di \(B\) se e solo se tutti gli elementi di \(A\) sono anche elementi di \(B\):
\[ A \subseteq B \iff (\forall x \in A \Rightarrow x \in B). \]
Se esiste almeno un elemento di \(B\) che non appartiene ad \(A\) allora diremo che \(A\) è un sottoinsieme proprio di \(B\):
\[ A \subset B \iff (A \subseteq B, \exists~ x \in B ~\vert~ x \notin A). \]
Un altro insieme, detto insieme delle parti, o insieme potenza, che si associa all’insieme \(A\) è l’insieme di tutti i sottoinsiemi di \(A\), inclusi l’insieme vuoto e \(A\) stesso. Per esempio, per l’insieme \(A = \{a, b, c\}\), l’insieme delle parti è:
\[ \mathcal{P}(A) = \{ \emptyset, \{a\}, \{b\}, \{c\}, \{a, b\}, \{a, c\}, \{c, b\}, \{a, b, c\} \}. \]
C.1 Operazioni tra insiemi
Si definisce intersezione di \(A\) e \(B\) l’insieme \(A \cap B\) di tutti gli elementi \(x\) che appartengono ad \(A\) e contemporaneamente a \(B\):
\[ A \cap B = \{x ~\vert~ x \in A \land x \in B\}. \]
Si definisce unione di \(A\) e \(B\) l’insieme \(A \cup B\) di tutti gli elementi \(x\) che appartengono ad \(A\) o a \(B\), cioè
\[ A \cup B = \{x ~\vert~ x \in A \lor x \in B\}. \]
Differenza. Si indica con \(A \setminus B\) l’insieme degli elementi di \(A\) che non appartengono a \(B\):
\[ A \setminus B = \{x ~\vert~ x \in A \land x \notin B\}. \]
Insieme complementare. Nel caso che sia \(B \subseteq A\), l’insieme differenza \(A \setminus B\) è detto insieme complementare di \(B\) in \(A\) e si indica con \(B^C\).
Dato un insieme \(S\), una partizione di \(S\) è una collezione di sottoinsiemi di \(S\), \(S_1, \dots, S_k\), tali che
\[ S = S_1 \cup S_2 \cup \dots S_k \]
e
\[ S_i \cap S_j, \quad \text{con~} i \neq j. \]
La relazione tra unione, intersezione e insieme complementare è data dalle leggi di DeMorgan:
\[ (A \cup B)^c = A^c \cap B^c, \] \[ (A \cap B)^c = A^c \cup B^c. \]
C.2 Diagrammi di Eulero-Venn
In molte situazioni è utile servirsi dei cosiddetti diagrammi di Eulero-Venn per rappresentare gli insiemi e verificare le proprietà delle operazioni tra insiemi (si veda la figura @ref(fig:sets-venn-diagrams). I diagrammi di Venn sono così nominati in onore del matematico inglese del diciannovesimo secolo John Venn anche se Leibnitz e Eulero avevano già in precedenza utilizzato rappresentazioni simili. In tale rappresentazione, gli insiemi sono individuati da regioni del piano delimitate da una curva chiusa. Nel caso di insiemi finiti, è possibile evidenziare esplicitamente alcuni elementi di un insieme mediante punti, quando si possono anche evidenziare tutti gli elementi degli insiemi considerati.
I diagrammi di Eulero-Venn che forniscono una dimostrazione delle leggi di DeMorgan sono forniti nella figura @ref(fig:demorgan).
C.3 Coppie ordinate e prodotto cartesiano
Una coppia ordinata \((x,y)\) è l’insieme i cui elementi sono \(x \in A\) e \(y \in B\) e nella quale \(x\) è la prima componente (o prima coordinata), \(y\) la seconda. L’insieme di tutte le coppie ordinate costruite a partire dagli insiemi \(A\) e \(B\) viene detto prodotto cartesiano:
\[ A \times B = \{(x, y) ~\vert~ x \in A \land y \in B\}. \]
Ad esempio, sia \(A = \{1, 2, 3\}\) e \(B = \{a, b\}\). Allora,
\[ \{1, 2\} \times \{a, b, c\} = \{(1, a), (1, b), (1, c), (2, a), (2, b), (2, c)\}. \]
C.4 Cardinalità
Si definisce cardinalità (o potenza) di un insieme finito il numero degli elementi dell’insieme. Viene indicata con \(\vert A\vert, \#(A)\) o \(\text{c}(A)\).